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DI QUANTO AUMENTA LA RATA DEL MUTUO CON IL RIALZO DEI TASSI?

Il 27 ottobre 2022 la BCE, secondo le attese, ha aumentato i tassi di interesse di un ulteriore 0,75 per cento, portando il costo del denaro complessivamente al 2 per cento, un livello che non si vedeva davvero da moltissimo tempo. Cosa significa questo per le rate del mutuo? Per chi ha un mutuo a tasso fisso stipulato da tempo, poco e nulla; per chi deve accendere un nuovo contratto prossimamente, o ha un mutuo a tasso variabile, le conseguenze si faranno invece sentire in termini di maggiori costi. I calcoli e i commenti degli esperti.

“Per vedere quale sarà l’aumento effettivo delle rate bisognerà attendere di vedere come si muoverà l’Euribor, perché se è vero che l’indice cambia sulle base delle aspettative dei tassi BCE, non è detto che lo faccia in misura uguale ai tassi della banca centrale”, spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it. “Fermo restando che l’impatto sarà diverso per ciascun mutuatario in base all’importo residuo del finanziamento e al numero di rate ancora da pagare; più si è vicini alla fine del piano di ammortamento, minore sarà l’effetto sulle rate”.

Tassi Bce al 2 per cento, di quanto aumenteranno le rate del mutuo

Secondo le simulazioni di Facile.it, considerando un mutuo variabile medio, se l’Euribor seguisse un aumento analogo al nuovo aumento dei tassi Bce, la rata mensile salirà di quasi 50 euro il che, sommato agli aumenti precedenti, porterà l’incremento totale a quasi 150 euro in più rispetto a inizio anno.

Un mutuatario medio che ha sottoscritto un finanziamento variabile da 126.000 euro a gennaio 2022 si troverà quindi a pagare una rata da 604 euro, vale a dire il 32% in più rispetto alla prima rata. Se invece l’aumento dell’Euribor fosse più contenuto e pari a 50 punti base, la rata salirà a quasi 590 euro (circa 32 euro in più rispetto ad oggi, 132 euro in più se paragonata a quella di inizio anno). Se si guarda però ai Futures sugli Euribor, che rappresentano l’aspettativa che gli operatori hanno sull’andamento dell’indice nei prossimi anni, emerge un possibile aumento ancor più consistente. Secondo queste previsioni, entro fine anno l’indice Euribor (a 3 mesi) arriverà al 2,24%; se così fosse, la rata del mutuo simulato salirebbe addirittura a 630 euro, vale a dire 174 euro in più rispetto a inizio anno.

Mutui fissi e variabili, aumenti dopo la Bce

Anche secondo il Codacons l'aumento dei tassi d'interesse di 0,75 punti deciso oggi dalla Bce rappresenta una mazzata per le famiglie italiane. Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile salirà tra i 40 e i 50 euro.  Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea negli ultimi mesi, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 120 e i 150 euro rispetto a quanto pagato lo scorso anno, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +1.440 e +1.800 euro all’anno.

Tassi Bce più cari, cosa succede ai mutui?

Non tutti però si aspettano un impatto significativo sui mutui dopo l'aumento dei tassi Bce che, secondo Alessio Santarelli, Direttore Generale di Gruppo MutuiOnline e AD di MutuiOnline SpA, era ampiamente annunciato. "L’effetto dei due aumenti precedenti è stato sostanzialmente neutro, commenta. - Nel terzo trimestre i finanziamenti erogati per acquisto, secondo i dati di Assofin, sono leggermente calati del 4% rispetto all’anno precedente, ma rimangono in aumento del 26% rispetto al 2019, prima della pandemia. L’aumento dei tassi poi non ha grande impatto sul merito di credito e sulla bancabilità dei potenziali acquirenti e li spinge ad accelerare il processo di acquisto per accaparrarsi buone offerte per il timore che salgano ancora i tassi. Inoltre è importante ricordare che il mercato immobiliare italiano è in salute, con una crescita del costo medio degli immobili pari a solo il 6%; diversa è la situazione in altri paesi, sia in Europa sia oltreoceano, dove l’aumento del costo degli immobili è stata di oltre il 30% negli ultimi tre anni e ci si possono aspettare delle inversioni di tendenza del mercato”.

Mutui più cari, come difendersi

La difficoltà di pagare il mutuo diventa quindi concreta per gli italiani; come evitare di ritrovarsi ad essere segnalati come cattivi pagatori?

“Chi ha un mutuo a tasso variabile e teme di trovarsi in difficoltà deve muoversi in anticipo evitando di arrivare al punto in cui non riesce più a rimborsare le rate” è il parere di Cresto di Facile.it. “Il consiglio è di stabilire il livello massimo oltre il quale la rata potrebbe diventare insostenibile e rivolgersi al proprio istituto di credito o ad un consulente per individuare una soluzione. Surrogare il finanziamento verso un tasso fisso o un variabile con cap, così da proteggersi da ulteriori aumenti, oppure allungare la durata del finanziamento, alleggerendo la rata mensile, potrebbero essere soluzioni concrete per ridurre la pressione sul budget familiare e non trovarsi in difficoltà in futuro”.

Dello stesso parere Guido Bertolino di MutuiSupermarket.it. “In questa fase di rapida stretta monetaria è praticamente un must per chi ha un mutuo a tasso variabile considerare l’ipotesi di una surroga in favore di un mutuo a tasso Fisso o Variabile con Cap, - spiega, -per proteggersi da ulteriori aumenti dei tassi sempre più probabili nei prossimi mesi. L’aspirante surrogatore non potrà aspettarsi condizioni più favorevoli di mutuo, che gli consentano un risparmio immediato, ma potrà frenare e porre un limite all'aumento della rata, dato che la rotta non cambia: i tassi stanno lievitando e continueranno a farlo nel prossimo futuro”.

 

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